Dichiarazioni Chiereghin, la replica del Giovinazzo C5

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L’intervista rilasciata dal tecnico barlettano Roberto Chiereghin a Puglia5 (clicca qui) ha attirato le attenzioni di addetti ai lavori ed appassionati di futsal, ma al tempo stesso provocato la dura replica da parte del Giovinazzo C5.

Il club biancoverde ha provveduto ad inviare una comunicato ufficiale nel quale dichiara che, “Il G.S. Giovinazzo Calcio a 5, nella persona del presidente Antonio Carlucci, comunica a tutti i propri tesserati, i tecnici, gli atleti, gli operatori del mondo del calcio a cinque e gli organi d’informazione, di astenersi ad utilizzare la denominazione ‘A.S.D. Giovinazzo Calcio a 5’ in modo improprio e/o senza previa autorizzazione scritta da parte della stessa”.

Con riferimento specifico all’ex tecnico del Giovinazzo la nota prosegue, “Inoltre, si invita e diffida il sig. Roberto Chiereghin e chiunque altro a non utilizzare qualsiasi parola della su descritta denominazione, ed ogni suo derivato che possa creare confusione nel mondo sportivo, e si invitano coloro che lo hanno già fatto ad astenersi nel proseguire in tale attività. Tale diffida è un passo che il G.S. Giovinazzo Calcio a 5 è stato costretto a percorrere, perché lo stesso ha sempre creduto e trasmesso a tutti i suoi tesserati e non che il rispetto delle regole sia sempre fondamentale. La società”, continua la nota, “è fiduciosa che terzi faranno tesoro di questa lettera di diffida, pubblicata sulla pagina ufficiale del club, astenendosi nell’utilizzare termini/vocaboli che possono ledere l’immagine della società, dei propri sponsor e della propria tifoseria. Infatti”, continua, “il motivo per il quale la società diffida chiunque utilizzi la suddetta denominazione e/o ogni suo derivato è proprio quello di voler tutelare, cosi come previsto dalla normativa vigente in materia, sia l’immagine della stessa società che quello dei propri sponsor e dei propri tifosi. Si avverte, in caso contrario, il G.S. Giovinazzo Calcio a 5 si riserva la facoltà di adire per le vie legali nei casi ritenuti di estrema gravità e tali da ledere l’immagine della stessa”.