Lo scorso anno la prima partecipazione della sua storia in serie A; entusiasmo unito a risultati e bel gioco hanno dato impulso positivo al Futsal Cisternino. Al giro di boa cominciano le difficoltà, extra campo in primis, ma che inevitabilmente si riversano sul roster di Piero Basile prima e Seba Giannandrea poi. La missione salvezza viene portata a termine. La stagione 2018/19 vede l’arrivo di Leopoldo Capurso che accende nuovo entusiasmo, ma le difficoltà economiche permangono ed il club giallorosso vive un periodo intenso nel quale al tempo stesso deve definire il suo futuro.

A parlare con Puglia5 per fare il punto della situazione ci pensa il direttore sportivo Daniele Perrini, “Siamo reduci da una stagione difficile, dove l’entusiasmo iniziale si è mutato in momenti delicatissimi che ci hanno portato a lottare per non retrocedere”. L’obiettivo primario sembra essere scontato ma non banale, “Sicuramente quello di provare a mantenere la categoria, cercando di abbassare la media anagrafica della rosa e far crescere ragazzi prodotti dal territorio”. Dopo la parentesi durata dodici mesi al Futsal Bisceglie l’arrivo di Leopoldo Capurso potrebbe dare una spinta importante per l’esperienza del tecnico ex Kaos e la praticità nel gestire situazioni extra campo, “Il mister non ha di certo bisogno di presentazioni”, dichiara Perrini, “abbiamo bisogno di un allenatore che abbia il coraggio di accettare un progetto con giovani emergenti e questa piazza somiglia molto a quella del primo Bisceglie”. Il nocciolo della questione viene subito affrontato con il Ds giallorosso: cosa possiamo dire ai tifosi in vista della stagione 2018/19? “Proveremo fino all’ultimo a raggiungere il budget necessario per la permanenza in serie A. Con il dispiacere”, sottolinea Perrini, “di essere giunti a competere nel massimo campionato italiano di futsal in un momento in cui questa disciplina è ancora ai margini dell’olimpo dello sport italiano. Dove si vedono sparire in meno di 12 mesi società storiche come Augusta, Pescara, Luparense e chissà quante altre. Se fosse successo in altri sport”, continua, “ci sarebbe stata la fila tra imprenditori per assicurarsi quei titoli sportivi. Purtroppo ad oggi il futsal comporta per le società solo costi e le società non hanno nessun valore”. Il dirigente cistranese prova a trovare una soluzione, ma metterla in pratica è tutt’altro che facile, “Ci fosse un imprenditore a voler investire su una delle migliori piazze del futsal italiano? Nonostante tutto le nostre scelte saranno mirate allo sviluppo del futsal sul territorio della Valle d’Itria ed a far emergere quanti più ragazzi possibile per coltivare il sogno di poter un giorno ritornare a giocare a Cisternino”.