Antonio Galano nasce a Foggia nel 1976. Simpatizzante juventino e attaccante di razza, tanto da ispirarsi a Pippo Inzagni per il senso del gol, l’opportunismo e la grinta, insieme alla classe immensa del suo mito, Adriano Foglia, scoperto negli anni del boom del futsal italiano. Galano cresce nel calcio, come hanno fatto Mimmo Amoruso, Nico Colangelo, Luca Leggiero, Claudio Lopopolo, Enzo Marzella, Pino Milella e tanti altri protagonisti del futsal pugliese.
Tiziano Errichiello, a suo tempo addetto stampa della Fovea, si era fatto raccontare la sua carriera, dagli albori fino alla piena maturità agonistica. Alla sua testimonianza abbiamo integrato ulteriori aspetti curiosi.
Antonio ha giocato nelle giovanili del Foggia Calcio, ai tempi di Zemanlandia, percorrendo la strada dagli allievi fino alla Berretti, dove ha avuto come tecnico uno come Delio Rossi, un allenatore già dimostratosi molto bravo con i giovani. Nel mezzo, il prestito al Torremaggiore, in Eccellenza, guidato sempre da Delio Rossi, prima del passaggio del tecnico al Foggia e della consacrazione a Salerno. Nel 1998, a novembre, per Antonio avviene il passaggio nel calcio a cinque, alla Fovea, alle prime armi nel campionato regionale pugliese ma già semifinalista play off proprio in quell’anno. Era la Fovea di Domenico Cataneo, Antonio arriverà poco dopo, quando un bel giorno si presentarono a Torremaggiore il presidente storico della Fovea, Piero La Salandra, e il suo allenatore, Cataneo. Volevano a tutti i costi tesserare Antonio perché in lui vedevano il pivot ideale per la loro squadra. Cosicché, dopo estenuanti trattative, riuscirono a catapultare il bomber nel loro progetto, e che impatto: 51 i gol realizzati in campionato nella prima stagione in Serie C.
Nella stagione 1998-99, la Fovea perse la finale di Coppa Puglia contro il Bisceglie Calcio a 5, che arriverà alle semifinali nazionali, perdendo contro l’Olimpia Ischia. Antonio venne subito soprannominato Giggs dai compagni, il campione gallese del Manchester United, per via delle sue movenze e per la velocità. A tirar fuori il nomignolo fu il portiere dell’epoca della Fovea, Cristian Ricchetti, che poi perse la vita in un incidente stradale. Quando Galano esordì nel calcio a cinque, usò i propri calzettoni perché il magazziniere dimenticò di portarli al campo insieme alla divisa. Antonio esordì con una tripletta e da allora, per scaramanzia, ha sempre usato calzettoni propri personalizzati.
Nella stagione 1999-00 fu il Bellevue Taranto a fermare nelle semifinali play off la squadra rossonera, così come era accaduto nella finale di Coppa Puglia, una coppa che si dimostrerà stregata. Nel 2002 è il Real Polignano a fermare Galano e compagni nei play off, ai quarti di finale. Fino al giugno del 2002, per Galano quasi duecento gol tra campionato e play off, che numeri! Dopo diversi tentativi, nella stagione 2002-03, la Fovea vince il campionato regionale pugliese battendo nella doppia finale il CSG Putignano. Dapprima il primato nel girone A di Serie C, davanti al Sipontum Manfredonia, poi i play off, superando nell’ordine Nettuno, Azzurri Conversano e il già citato CSG che però si prese la Coppa Puglia battendo in finale proprio la Fovea. Tre finali di Coppa Puglia, tre sconfitte!
Il 2003 rappresenta anche l’apice della carriera di Antonio: è infatti la sua stagione più prolifica, con 67 gol realizzati in C1, nonché l’annata più ricca di soddisfazioni, a parte l’amarezza della coppa, soprattutto per quella prima storica promozione in Serie B della squadra foggiana, la prima in assoluto prima dei fasti della Fuente di mister Miki Grassi.
In Serie B, per la squadra dello storico presidente La Salandra, c’erano in campo i vari Miki Grassi, Nicola Disilluso, Stefano Aulisa, Natale Coccia, Rosario Costantino (nella doppia veste di allenatore-giocatore), Fabio Marasco, Luciano Mazzola, Mario Palmieri, Giuseppe Affatato, Francesco e Giuseppe Lo Prete, il giovane Fabio De Nido, i portieri Roberto Giordano e Maurizio Schiraldi, e in attacco lui, il bomber, Antonio Galano, autore di 24 reti in cadetteria. Tutti rigorosamente foggiani doc. Si giocava all’Itis Da Vinci, sul parquet, davanti a un buon seguito di pubblico.
Tra gli altri compagni di squadra con cui Antonio si è trovato meglio in carriera, oltre il gruppo della B, ci sono anche Daniele Carnevale, Salvatore Bruno e Vincenzo Capozzi. L’esperienza in B però durerà una sola stagione, causa retrocessione. L’anno successivo, dopo lo spareggio perso contro il Football Sporting Center Trani di Pinuccio Casalino, la Fovea retrocederà addirittura in C2. Una doppia fragorosa caduta ma Galano resterà e diventerà in quegli anni il veterano del gruppo, la vera bandiera, il punto di riferimento per i giovani, dopo la diaspora del gruppo storico, con la fascia di capitano al braccio. Sarà anche il bomber della squadra, con la realizzazione di oltre sessanta reti a stagione per quattro anni di fila. Dai campi all’aperto fino al parquet del PalaDaVinci. Dal basso verso la B e la caduta in due anni, negli inferi. Galano diventerà anche l’allenatore della Fovea nel 2009 e subito ci sarà il ritorno in C1.
Nella stagione 2010-11 si aprirà una nuova era, quella degli stranieri. Galano vestirà il doppio ruolo, infatti, da allenatore torna a calcare il terreno di gioco realizzando ben 11 reti. Poi però l’avvicendamento a stagione conclusa con Francesco Ventura, ex tecnico dell’under 21 del Bisceglie Calcio a 5 e della prima squadra del Real Molfetta. Ci sarà una ennesima Coppa regionale persa in finale, stavolta contro il Futsal Capurso, nel dicembre 2011, a Ruvo di Puglia, ma Galano non ci sarà già più, perché dopo tredici anni è passerà al Real Foggia, nell’annata 2011-12. Con il Real, Antonio Galano vincerà il campionato di Serie C2, con ben 15 punti di vantaggio sul Futsal Margherita, un trionfo!
A trentasei anni Galano lascia il Real Foggia ma solo per pochi mesi, tornerà infatti a gennaio del 2013 nel tentativo di salvare la squadra. Dopo un periodo di inattività agonistica, con una moglie e una figlia, il richiamo del campo si fa sentire.
Passano infatti due anni trascorsi tra innumerevoli partite amatoriali. Nell’agosto del 2015, alle soglie dei quarant’anni, la squadra di Serie C2 della Satanelli Futsal Foggia annuncia l’accordo con il bomber. Antonio non poteva dire di no al suo ex compagno di squadra e mister Rosario Costantino, con il quale ha sempre avuto un bellissimo rapporto di amicizia e di rispetto reciproco. E’ stato Costantino a far giocare nel modo migliore il bomber Galano. Con 632 gol realizzati dal 1998 al 2013, tra campionato e relativi play off, l’obiettivo era quello di avvicinarsi e raggiungere quota 650! Incredibile, Antonio arriverà a 649 reti per poi chiudere la carriera. Una carriera lunga e ricca di soddisfazioni.
di Francesco Dell’Orco